
Corso di Laurea Magistrale attivato dall’Università degli Studi di Padova
Sede: Via Nicola Badaloni 2, 45100 Rovigo (RO)
Classe di apprendimento: LM-35
Nome del corso in italiano: Ingegneria del Rischio Idrogeologico
Lingua in cui si tiene il corso: Inglese
Modalità di svolgimento: Convenzionale
Dipartimento di riferimento ai fini amministrativi: Dipartimento ICEA
Altri dipartimenti: Dipartimento di Geoscienze, Dipatimento TeSAF
Riferimenti utili
Sito del corso dell’Università di Padova
Obiettivi del corso
L’obiettivo del Corso di Studi in Ingegneria per il Rischio Idrogeologico è formare nuovi profili professionali che possano essere leader, a livello nazionale e internazionale, nell’analisi, monitoraggio e mitigazione dei rischi connessi ai fenomeni calamitosi con origine idrologica e geologica, intendendosi per tali sia fenomeni connessi all’eccesso d’acqua (piene e movimenti di sedimento e del terreno ad esse associati), che a quelli legati alla mancanza di essa (eventi siccitosi). I laureati magistrali in “Water and Geological Risk Engineering” saranno preparati a capire e modellare sistemi geologici-idrologici-agro/forestali accoppiati per gestire a scala nazionale, continentale e globale, la pericolosità a questi associata, gli impatti sulla società, le proiezioni dei rischi secondo scenari di cambiamento climatico e la loro mitigazione. I laureati magistrali in Ingegneria per il Rischio Idrogeologico acquisiranno conoscenze tecnico-scientifiche nel campo dei processi idrologici e idraulici, dei cambiamenti climatici, dei processi geologici di superficie, delle dinamiche dei sistemi agro-forestali, delle dinamiche di interazione tra società e processi naturali. Tali conoscenze, come indicato dagli obiettivi generali della classe LM-35, permetteranno ai laureati in Ingegneria per il Rischio Idrogeologico di interpretare e descrivere quantitativamente, anche in modo predittivo, problemi dell’ingegneria complessi, “che richiedono un approccio interdisciplinare”. L’interdisciplinarietà è, infatti, un aspetto distintivo della Laurea Magistrale in Ingegneria del Rischio Idrogeologico, che si manifesta nella presenza, nel percorso formativo, di insegnamenti tipici della classe LM-35 e di insegnamenti nell’ambito delle geo-scienze e delle scienze agro-forestali attraverso corsi tenuti in collaborazione tra docenti di queste discipline. Un altro aspetto distintivo riguarda le scale spaziali e temporali affrontate: dalla scala di bacino, alla scala regionale, fino alla scala globale. In tal modo, il laureato in Ingegneria del Rischio Idrogeologico potrà, per citare gli obiettivi generale della classe LM-35, “ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi” nel campo della mitigazione del rischio idrogeologico, piuttosto che occuparsi di soluzioni locali a problemi locali. La formazione sarà dunque particolarmente ampia, tra la tecnologia e la conoscenza dei processi ambientali, in relazione all’uso del territorio e alla copertura vegetazionale, alla gestione delle risorse idriche in un contesto di cambiamento climatico (e.g. intensificazione degli estremi, scarsità dell’acqua, salinizzazione degli acquiferi), alla valutazione quantitativa e alla mitigazione degli effetti delle piene, alla gestione sostenibile di ambienti di estuario e lagunari in risposta a cambiamenti del livello del mare e alle pressioni antropogeniche, alla modellazione e gestione della dinamica costiera sotto la spinta di forzanti umane e climatiche, all’identificazione dell’esposizione e della vulnerabilità della società al rischio idrogeologico, alla caratterizzazione del rischio percepito e all’educazione al rischio ambientale. L’ampiezza delle discipline rilevanti la comprensione e la quantificazione del rischio idrogeologico permetterà al laureato in Ingegneria del Rischio Idrogeologico di dotarsi di “capacità trasversali” tra tali discipline, anche attraverso un appropriato linguaggio tecnico-scientifico nella lingua Inglese adottata in tutti gli insegnamenti.
Requisiti di ammissione
Gli studenti che intendono iscriversi al Corso di Laurea Magistrale in Water and Geological Risk Engineering devono essere in possesso di un diploma di Laurea o di altro titolo conseguito all’estero, riconosciuto idoneo in base alla normativa vigente.
REQUISITI CURRICULARI
Per l’ammissione al Corso di laurea magistrale in Water and Geological Risk Engineering i requisiti curriculari minimi richiesti sono i seguenti:
– possesso di un titolo di laurea di 1° livello nella classe L-7 “Ingegneria Civile e Ambientale” ex DM270/04 oppure della laurea nella classe 8 “Ingegneria Civile e Ambientale” ex DM 509/99 o, in alternativa,
– aver acquisito nel precedente ciclo di studi almeno 10 CFU nei SSD MAT/02, MAT/03, MAT/05, MAT/06 o MAT/08; 8 CFU nei SSD CHIM/03, CHIM/06 o CHIM/07; 8 CFU nel SSD FIS/01; 6 CFU nel SSD ICAR/01; 6 CFU nel SSD ICAR/08; 14 CFU nei SSD ICAR/02, ICAR/03 o ICAR/07. L’adeguata preparazione personale è definita in termini di conoscenze, competenze e abilità nelle discipline scientifiche di base quali fisica, matematica e chimica, e nelle discipline dell’ingegneria civile, ambientale, propedeutiche a quelle caratterizzanti previste nell’ordinamento della presente classe di laurea magistrale. In particolare si richiedono adeguate conoscenze nell’analisi matematica, l’algebra lineare, la geometria, la chimica e la fisica, come anche in discipline specifiche al corso, come l’idraulica, le costruzioni idrauliche e l’idrologia, l’ingegneria marittima.
ACCERTAMENTO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LINGUISTICHE
Per l’accesso al Corso di Studio è previsto inoltre l’accertamento delle conoscenze e competenze nella lingua inglese di livello B2 (ricettivo) secondo il Common European Framework of Reference for Languages (CEFR) o equivalenti (come per esempio Academic IELTS o TOEFL/iBT) che sarà effettuato tramite la presentazione da parte dei candidati di riconosciuti certificati di competenza linguistica.
Alternativamente, in caso di assenza delle certificazioni di cui sopra, i requisiti di conoscenze linguistiche saranno considerati soddisfatti in presenza di una prova di livello B2 (ricettivo) superata durante il conseguimento della laurea di primo livello (o equivalente), secondo i criteri e le modalità previsti nel Regolamento e/o nell’Avviso di Ammissione. Sono esonerati dalla presentazione dell’attestato/certificato i laureati in corsi di studio la cui lingua ufficiale di insegnamento è l’inglese e i laureati di madre lingua inglese.
PERSONALE PREPARAZIONE
La verifica della personale preparazione sarà basata sul voto di laurea conseguito. La votazione minima per essere ammessi sarà indicata nel Regolamento didattico.
Nel caso di studenti che abbiano conseguito il titolo all’estero, la verifica del voto minimo di laurea sarà svolta secondo criteri stabiliti dal Corso di Studio e riportati nell’avviso di ammissione. Per i candidati extracomunitari non residenti con titolo estero, la verifica dell’adeguatezza della personale preparazione avviene mediante la predisposizione di una graduatoria di merito, salvo nei casi di accordi internazionali che prevedano una diversa modalità di ingresso degli studenti. Per i candidati in possesso di un titolo italiano con ordinamento diverso da quelli disciplinati dal DM 509/99 o dal DM 270/2004 la verifica del possesso dei requisiti curriculari sarà svolta dalla commissione di ammissione.
REQUISITI CURRICULARI
Per l’ammissione al Corso di laurea magistrale in Water and Geological Risk Engineering i requisiti curriculari minimi richiesti sono i seguenti:
– possesso di un titolo di laurea di 1° livello nella classe L-7 “Ingegneria Civile e Ambientale” ex DM270/04 oppure della laurea nella classe 8 “Ingegneria Civile e Ambientale” ex DM 509/99 o, in alternativa,
– aver acquisito nel precedente ciclo di studi almeno 10 CFU nei SSD MAT/02, MAT/03, MAT/05, MAT/06 o MAT/08; 8 CFU nei SSD CHIM/03, CHIM/06 o CHIM/07; 8 CFU nel SSD FIS/01; 6 CFU nel SSD ICAR/01; 6 CFU nel SSD ICAR/08; 14 CFU nei SSD ICAR/02, ICAR/03 o ICAR/07. L’adeguata preparazione personale è definita in termini di conoscenze, competenze e abilità nelle discipline scientifiche di base quali fisica, matematica e chimica, e nelle discipline dell’ingegneria civile, ambientale, propedeutiche a quelle caratterizzanti previste nell’ordinamento della presente classe di laurea magistrale. In particolare si richiedono adeguate conoscenze nell’analisi matematica, l’algebra lineare, la geometria, la chimica e la fisica, come anche in discipline specifiche al corso, come l’idraulica, le costruzioni idrauliche e l’idrologia, l’ingegneria marittima.
ACCERTAMENTO DELLE CONOSCENZE E COMPETENZE LINGUISTICHE
Per l’accesso al Corso di Studio è previsto inoltre l’accertamento delle conoscenze e competenze nella lingua inglese di livello B2 (ricettivo) secondo il Common European Framework of Reference for Languages (CEFR) o equivalenti (come per esempio Academic IELTS o TOEFL/iBT) che sarà effettuato tramite la presentazione da parte dei candidati di riconosciuti certificati di competenza linguistica.
Alternativamente, in caso di assenza delle certificazioni di cui sopra, i requisiti di conoscenze linguistiche saranno considerati soddisfatti in presenza di una prova di livello B2 (ricettivo) superata durante il conseguimento della laurea di primo livello (o equivalente), secondo i criteri e le modalità previsti nel Regolamento e/o nell’Avviso di Ammissione. Sono esonerati dalla presentazione dell’attestato/certificato i laureati in corsi di studio la cui lingua ufficiale di insegnamento è l’inglese e i laureati di madre lingua inglese.
PERSONALE PREPARAZIONE
La verifica della personale preparazione sarà basata sul voto di laurea conseguito. La votazione minima per essere ammessi sarà indicata nel Regolamento didattico.
Nel caso di studenti che abbiano conseguito il titolo all’estero, la verifica del voto minimo di laurea sarà svolta secondo criteri stabiliti dal Corso di Studio e riportati nell’avviso di ammissione. Per i candidati extracomunitari non residenti con titolo estero, la verifica dell’adeguatezza della personale preparazione avviene mediante la predisposizione di una graduatoria di merito, salvo nei casi di accordi internazionali che prevedano una diversa modalità di ingresso degli studenti. Per i candidati in possesso di un titolo italiano con ordinamento diverso da quelli disciplinati dal DM 509/99 o dal DM 270/2004 la verifica del possesso dei requisiti curriculari sarà svolta dalla commissione di ammissione.
Prova finale
La prova finale prevede la discussione di una tesi, in lingua inglese, che lo studente elabora sotto la guida di un relatore. Il lavoro sperimentale che porta alla stesura di tale elaborato può essere svolto presso uno dei Dipartimenti coinvolti nel corso di laurea o, interamente o parzialmente, presso un ente esterno.
La realizzazione di tesi svolte in collaborazione con enti esterni, sia che si tratti di istituzioni pubbliche (es. Organizzazioni sovranazionali, Distretti Idrografici, Consorzi di Bonifica) che di soggetti privati (es. studi professionali), è ritenuta molto qualificante in quanto permette allo studente di applicare le conoscenze e le metodologie acquisite a contesti e problematiche reali di pianificazione e gestione del rischio idrogeologico.
La prova finale (lavoro sperimentale, elaborato scritto, discussione finale) ha inoltre l’obiettivo di rafforzare le seguenti capacità dello studente:
capacità di organizzare, gestire e sviluppare uno studio, lavorando sia in autonomia che in collaborazione; capacità di esporre in modo efficace e rigoroso, nell’elaborato scritto e nella discussione finale davanti a una commissione, i risultati del suo lavoro sperimentale.
La realizzazione di tesi svolte in collaborazione con enti esterni, sia che si tratti di istituzioni pubbliche (es. Organizzazioni sovranazionali, Distretti Idrografici, Consorzi di Bonifica) che di soggetti privati (es. studi professionali), è ritenuta molto qualificante in quanto permette allo studente di applicare le conoscenze e le metodologie acquisite a contesti e problematiche reali di pianificazione e gestione del rischio idrogeologico.
La prova finale (lavoro sperimentale, elaborato scritto, discussione finale) ha inoltre l’obiettivo di rafforzare le seguenti capacità dello studente:
capacità di organizzare, gestire e sviluppare uno studio, lavorando sia in autonomia che in collaborazione; capacità di esporre in modo efficace e rigoroso, nell’elaborato scritto e nella discussione finale davanti a una commissione, i risultati del suo lavoro sperimentale.
Sbocchi occupazionali
Figura Professionale che si intende formare:
Esperto nella valutazione del rischio associato a processi idrologici e geologici
Funzione in un contesto di lavoro:
I principali compiti che un laureato in Water and Geological Risk Engineering può svolgere in un contesto lavorativo sono:
– Acquisizione, gestione ed elaborazione di una vasta tipologia di dati territoriali ed ambientali
– Attività di monitoraggio e modellazione di fenomeni idrologici e geologici
– Valutazione della pericolosità (es. fenomeni franosi e alluvionali) e del rischio idrogeologico
– Definizione di scenari di rischio, anche complessi (ad es. multi-rischio), e delle relative misure di mitigazione
– Attività di pianificazione di strategie di gestione del territorio per la riduzione del rischio idrogeologico
– Modellazione numerica e statistica di eventi calamitosi a supporto delle attività di assicurazione e riassicurazione Indipendentemente dal contesto lavorativo (istituzioni pubbliche, settore privato, enti di ricerca), il laureato si troverà frequentemente ad interagire e collaborare con altre figure professionali (geologi, dottori forestali, agronomi, architetti, ecc.).
Il laureato potrà senz’altro rivestire ruoli di coordinamento: la formazione interdisciplinare e l’impostazione generale del corso di laurea che mira ad una conoscenza ad ampia scala delle problematiche, rappresentano un valore aggiunto rispetto ad altre figure professionali che operano in questi contesti lavorativi.
Competenze associate alla funzione:
Il laureato acquisisce delle conoscenze e competenze specifiche, ma anche trasversali, che gli permettono di affrontare in modo efficace, ed innovativo, i diversi fenomeni e problematiche connesse al rischio idrogeologico. Una visione multi-scalare, l’integrazione di diverse discipline (idrologia, costruzioni idrauliche, idraulica, geotecnica, geomorfologia, ma anche, ad esempio, economia e pianificazione territoriale) e il riferimento ad approcci emergenti (ad esempio analisi “multi-hazard and risk”; analisi “water/food/energy nexus”) sono elementi chiave del bagaglio di competenze che il laureato potrà esercitare nel contesto lavorativo.
Il laureato sarà in grado di affrontare problemi complessi, che sono molto frequenti nell’ambito del monitoraggio, analisi, mitigazione e gestione, ordinaria ed emergenziale, del rischio idrogeologico. Tali problemi complessi richiedono l’utilizzo di diverse tipologie di dati (anche grandi database) e la conoscenza e l’impiego di diverse metodologie di analisi. L’utilizzo di modelli numerici è strettamente legato all’acquisizione di dati con rilievi sul terreno e con tecniche di remote sensing. Inoltre, ad affiancare ed integrare queste competenze tecnico- scientifiche, sono cruciali le conoscenze che il laureato ha riguardo ad aspetti economici (es. quantificazione del danno) e sociali (es. percezione e comunicazione del rischio).
Sbocchi professionali:
I primari sbocchi occupazionali sono costituiti dall’attività di professionista autonomo o di dipendente di livello elevato nel settore pubblico o privato. Le organizzazioni interpellate durante le consultazioni (che includono enti e agenzie che si occupano di acqua e di territorio, come il Dipartimento di Protezione Civile, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, i Distretti Idrografici, le Agenzie Regionali per la Prevenzione e protezione Ambientale, i Consorzi di Bonifica) evidenziano notevole interesse per la nuova figura di ingegnere. La quasi totalità delle risposte durante le consultazioni indica che i) le abilità e competenze fornite dalla LM sono adeguate al profilo professionale richiesto nel prossimo futuro in questo specifico settore; e che ii) gli obiettivi formativi sono adeguati alle esigenze del settore specifico. Il 97,9% delle organizzazioni ritiene che il profilo di Laureata Magistrale è di interesse per la propria struttura, mentre il 77,1% ritiene che la struttura può essere interessata ad assumere uno o più laureati dal Corso di LM.
Più in generale, un principale campo di impiego per la nuova figura di Ingegnere sarà rappresentato dalla predisposizione e attuazione della pianificazione per la protezione e gestione del territorio, in particolare con i piani di gestione del rischio di alluvione e dei piani di tutela, sia nell’ambito della Pubblica Amministrazione (Distretti Idrografici, Enti locali e regionali, organismi di Protezione Civile) che presso soggetti privati.
Ancora, i laureati in “Water and Geological Risk Engineering” saranno dotati di un insieme di competenze adatti all’impiego in organizzazioni governative e non governative nel campo della difesa idrologica e geologica operanti a livello nazionale, globale, e in paesi in via di sviluppo:
uffici e organi delle Nazioni Unite, la Banca Mondiale, la European Civil Protection, Organizzazioni Non Governative (e.g. Engineers Without Borders, Engineering for Change, ecc. ). Infine, un mercato di rilievo è l’Accademia, in Italia e all’estero, essendo il campo dei rischi idro-geologici strategico per la ricerca in Europa e nel mondo e sempre significativamente finanziato dalle agenzie governative e fondazioni private.
Un ulteriore obiettivo del laureato sarà il conseguimento dell’abilitazione di Ingegnere in particolare per lo svolgimento della libera professione. Potrà inoltre lavorare presso società e aziende operanti nel campo della consulenza qualificata, anche nella quantificazione e gestione del rischio ambientale e nel settore delle assicurazioni e delle ri-assicurazioni, con operatori di grandi dimensioni attivi nel campo della modellazione idrologica in tempo reale, delle previsioni meteorologiche, della mappatura da telerilevamento del rischio a scala globale.
Le competenze che il laureato avrà acquisito, con particolare riferimento ai temi della mitigazione del rischio idrogeologico, potranno anche essere utilizzate per attività professionali o di consulenza per Istituzioni locali e nazionali ed aziende private, anche in riferimento a Progetti Nazionali, della Comunità Europea e presso Istituzioni Internazionali.
Il laureato in “Water and Geological Risk Engineering” potrà iscriversi (previo superamento del relativo esame di stato) all’Albo per la professione di ingegnere.
Esperto nella valutazione del rischio associato a processi idrologici e geologici
Funzione in un contesto di lavoro:
I principali compiti che un laureato in Water and Geological Risk Engineering può svolgere in un contesto lavorativo sono:
– Acquisizione, gestione ed elaborazione di una vasta tipologia di dati territoriali ed ambientali
– Attività di monitoraggio e modellazione di fenomeni idrologici e geologici
– Valutazione della pericolosità (es. fenomeni franosi e alluvionali) e del rischio idrogeologico
– Definizione di scenari di rischio, anche complessi (ad es. multi-rischio), e delle relative misure di mitigazione
– Attività di pianificazione di strategie di gestione del territorio per la riduzione del rischio idrogeologico
– Modellazione numerica e statistica di eventi calamitosi a supporto delle attività di assicurazione e riassicurazione Indipendentemente dal contesto lavorativo (istituzioni pubbliche, settore privato, enti di ricerca), il laureato si troverà frequentemente ad interagire e collaborare con altre figure professionali (geologi, dottori forestali, agronomi, architetti, ecc.).
Il laureato potrà senz’altro rivestire ruoli di coordinamento: la formazione interdisciplinare e l’impostazione generale del corso di laurea che mira ad una conoscenza ad ampia scala delle problematiche, rappresentano un valore aggiunto rispetto ad altre figure professionali che operano in questi contesti lavorativi.
Competenze associate alla funzione:
Il laureato acquisisce delle conoscenze e competenze specifiche, ma anche trasversali, che gli permettono di affrontare in modo efficace, ed innovativo, i diversi fenomeni e problematiche connesse al rischio idrogeologico. Una visione multi-scalare, l’integrazione di diverse discipline (idrologia, costruzioni idrauliche, idraulica, geotecnica, geomorfologia, ma anche, ad esempio, economia e pianificazione territoriale) e il riferimento ad approcci emergenti (ad esempio analisi “multi-hazard and risk”; analisi “water/food/energy nexus”) sono elementi chiave del bagaglio di competenze che il laureato potrà esercitare nel contesto lavorativo.
Il laureato sarà in grado di affrontare problemi complessi, che sono molto frequenti nell’ambito del monitoraggio, analisi, mitigazione e gestione, ordinaria ed emergenziale, del rischio idrogeologico. Tali problemi complessi richiedono l’utilizzo di diverse tipologie di dati (anche grandi database) e la conoscenza e l’impiego di diverse metodologie di analisi. L’utilizzo di modelli numerici è strettamente legato all’acquisizione di dati con rilievi sul terreno e con tecniche di remote sensing. Inoltre, ad affiancare ed integrare queste competenze tecnico- scientifiche, sono cruciali le conoscenze che il laureato ha riguardo ad aspetti economici (es. quantificazione del danno) e sociali (es. percezione e comunicazione del rischio).
Sbocchi professionali:
I primari sbocchi occupazionali sono costituiti dall’attività di professionista autonomo o di dipendente di livello elevato nel settore pubblico o privato. Le organizzazioni interpellate durante le consultazioni (che includono enti e agenzie che si occupano di acqua e di territorio, come il Dipartimento di Protezione Civile, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, i Distretti Idrografici, le Agenzie Regionali per la Prevenzione e protezione Ambientale, i Consorzi di Bonifica) evidenziano notevole interesse per la nuova figura di ingegnere. La quasi totalità delle risposte durante le consultazioni indica che i) le abilità e competenze fornite dalla LM sono adeguate al profilo professionale richiesto nel prossimo futuro in questo specifico settore; e che ii) gli obiettivi formativi sono adeguati alle esigenze del settore specifico. Il 97,9% delle organizzazioni ritiene che il profilo di Laureata Magistrale è di interesse per la propria struttura, mentre il 77,1% ritiene che la struttura può essere interessata ad assumere uno o più laureati dal Corso di LM.
Più in generale, un principale campo di impiego per la nuova figura di Ingegnere sarà rappresentato dalla predisposizione e attuazione della pianificazione per la protezione e gestione del territorio, in particolare con i piani di gestione del rischio di alluvione e dei piani di tutela, sia nell’ambito della Pubblica Amministrazione (Distretti Idrografici, Enti locali e regionali, organismi di Protezione Civile) che presso soggetti privati.
Ancora, i laureati in “Water and Geological Risk Engineering” saranno dotati di un insieme di competenze adatti all’impiego in organizzazioni governative e non governative nel campo della difesa idrologica e geologica operanti a livello nazionale, globale, e in paesi in via di sviluppo:
uffici e organi delle Nazioni Unite, la Banca Mondiale, la European Civil Protection, Organizzazioni Non Governative (e.g. Engineers Without Borders, Engineering for Change, ecc. ). Infine, un mercato di rilievo è l’Accademia, in Italia e all’estero, essendo il campo dei rischi idro-geologici strategico per la ricerca in Europa e nel mondo e sempre significativamente finanziato dalle agenzie governative e fondazioni private.
Un ulteriore obiettivo del laureato sarà il conseguimento dell’abilitazione di Ingegnere in particolare per lo svolgimento della libera professione. Potrà inoltre lavorare presso società e aziende operanti nel campo della consulenza qualificata, anche nella quantificazione e gestione del rischio ambientale e nel settore delle assicurazioni e delle ri-assicurazioni, con operatori di grandi dimensioni attivi nel campo della modellazione idrologica in tempo reale, delle previsioni meteorologiche, della mappatura da telerilevamento del rischio a scala globale.
Le competenze che il laureato avrà acquisito, con particolare riferimento ai temi della mitigazione del rischio idrogeologico, potranno anche essere utilizzate per attività professionali o di consulenza per Istituzioni locali e nazionali ed aziende private, anche in riferimento a Progetti Nazionali, della Comunità Europea e presso Istituzioni Internazionali.
Il laureato in “Water and Geological Risk Engineering” potrà iscriversi (previo superamento del relativo esame di stato) all’Albo per la professione di ingegnere.
Studenti in regime di studio a tempo parziale
È possibile fare richiesta di iscrizione a tempo parziale per motivi familiari, di lavoro o di salute.
Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina www.unipd.it/studiare-tempo-parziale.
Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina www.unipd.it/studiare-tempo-parziale.